L’italia è uno dei paesi più motorizzati al mondo. Secondo l’Eurostat siamo secondi solo all’Olanda in europa per numero di macchine per persona: 646 auto per ogni 1000 abitanti. Siamo dipendenti fisicamente e psicologicamente dall’auto, con il 66,4% degli spostamenti privati che avvengono tramite questo mezzo. E le periferie non sono certo più sostenibili.

Nel post-pandemia nelle città qualcosa si è mosso: si sono create piste ciclabili pop-up, si sono ampliati i marciapiedi per incoraggiare le persone a camminare, ci sono stati incentivi per mezzi di trasporto alternativo. Ma per rendere le città adatte alle biciclette e ai pedoni bisogna fare ancora molta strada.

Qual’è invece la situazione nei sobborghi? E’ possibile per queste aree superare la dipendenza dalle automobili, rendendo le periferie sostenibili?

Le periferie sono spesso organizzate come le loro sorelle maggiori, le città, solo in scala ridotta. Eppure in termini di dipendenza dall’auto, sembrano superarli. Anche se hanno opzioni di trasporto pubblico e un’infrastruttura più avanzata per le biciclette, le auto spesso la fanno ancora da padrone per i piccoli viaggi locali.

Periferie sostenibili e libere dalle auto

Ciò che sta iniziando a funzionare per le metropoli può essere applicato anche ad altri contesti. Forse il cambiamento non avverrà dall’oggi al domani come a Barcellona. Infatti, il recente blocco legato alla pandemia è stato utilizzato nella città spagnola per integrare le strade con 13 miglia di piste ciclabili: chilometri di strisce giallo brillante che hanno invaso le vecchie corsie per auto.

Perché molte persone cercano di vivere in periferia. Sicuramente in cima alla lista c’è il risparmio economico, ma non c’è forse anche il fascino di un minor traffico, rumore e inquinamento atmosferico, che attira soprattutto le giovani famiglie in periferia? La speranza che in un ambiente come questo i loro figli crescano più sani e più felici?

Ma invece, lo stile di vita incentrato sull’auto nei sobborghi ha peggiorato le cose. Non solo per bambini, anziani o non automobilisti costretti a camminare o andare in bicicletta in pericolo, condividendo i loro percorsi con tanti veicoli a motore – ma per tutti.

Migliorare la ciclabilità e gli spazi pedonali

Forse è tempo di rimettere i cittadini al centro della pianificazione. La chiave per non essere più dipendenti dall’auto non è solo un buon sistema di trasporto pubblico, ma anche uno spazio sufficiente. Spazi sicuri per ciclisti e pedoni, equi e inclusivi. Le infrastrutture di trasporto attive aumentano la vivibilità nelle città e nelle comunità senza auto.

I software di simulazione e pianificazione possono essere molto importanti per questo tipo di rivoluzione: permettono di testare in un ambiente virtuale diverse idee e situazioni per ottenere utili informazioni su cui basare decisioni per ottimizzare l’ecosistema di mobilità.

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