Sano, ecologico, gratuito: camminare offre molti vantaggi. In pratica, spesso i pedoni hanno l’impressione di non avere gli stessi diritti degli altri utenti della strada. Le città sono piene di macchine parcheggiate sui marciapiedi, ai semafori il verde per attraversare dura pochi secondi e le strisce pedonali sembrano spesso un elemento decorativo dell’infrastruttura stradale. Ma forse la più classica delle forme di mobilità subirà presto un rinascimento.

I pedoni: l’ultima ruota del carro

“I marciapiedi sono le tratte di trasporto più trascurate. A volte sono totalmente inesistenti oppure sono strette striscioline di strada: lo spazio che rimane dopo che tutti gli altri utenti sono stati serviti. La loro larghezza originale è spesso decimata da parcheggi, pali della luce e cassette di telecomunicazione, fermate degli autobus e bidoni della spazzatura. Spesso motociclisti e automobilisti vi parcheggiano direttamente sopra.” Ecco come Fuss e. V., associazione professionale tedesca per il traffico pedonale, descrive gli svantaggi di decenni di pianificazione del traffico incentrato sulle auto e i problemi che i pedoni devono affrontare. Insieme a molte altre organizzazioni nazionali, tra cui le italiane Camminacittà e Associazione dei diritti dei pedoni ( ) Fuss e. V. fa parte della Federazione internazionale dei pedoni (IFP), che promuove i diritti di chi cammina in città. La vision dell’IFP è di creare un “mondo che sia accogliente, sicuro e comodo da camminare per tutti”, come si legge anche sul loro sito web.

Perché a Roma si cammina poco?

Secondo “Living. Moving. Breathing.”[Santhosh Kodukula et al., Wuppertal Institute 2018] i parigini sono i maggiori camminatori in Europa, con una quota del 41% dei viaggi fatti a piedi, seguiti da Amsterdam e Berlino – ciascuno con una quota del 31%. Quindi Madrid (30%), Oslo (28%), Zurigo e Vienna (ogni 27%), Bruxelles (25%), Londra (24%). Roma fanalino di coda tra le capitali europee, con solo il 6% di viaggi fatti a piedi, seguita solo da Mosca (3%).

Uno dei motivi di questo numero così ridotto di percorsi a piedi è senza dubbio la sicurezza in strada. Le recenti tragedie di Roma, con l’incidente di Ponte Milvio in cui hanno perso la vita due ragazze e di Valle Aurina in Alto adige hanno riportato alla ribalta il problema. E nel 2019 c’è stata una vera strage di pedoni: con 612 morti in Italia in un anno, uno ogni 14 ore, il 2% in più rispetto al 2017 e il 7,4% in più rispetto al 2016, è evidente che Italia camminare è ancora un’attività ad alto rischio. La sicurezza dei pedoni, secondo i dati Istat, viene per lo più messa a rischio vicino ad incroci stradali per motivi strettamente legati all’infrastruttura carente o alla scarsa manutenzione. Un esempio sono incroci dove le strisce sono poco marcate o in cui indicazioni sono carenti.

Forme alternative di mobilità sono particolarmente utili ed efficaci nelle città che devono far fronte a volumi di traffico elevati. Per questo bisogna provare a migliorare le infrastrutture per i vari mezzi di trasporto anche in fase di pianificazione.

Studiare il traffico pedonale in Europa

I ricercatori coinvolti nel progetto UE FLOW hanno come obiettivo la riduzione degli ingorghi nelle città e l’organizzazione di un trasporto passeggeri più sostenibile, sia dal punto di vista finanziario che ecologico. Questo comporta anche migliorare le condizioni per chi sceglie di camminare o andare in bicicletta.

Nora Szabo, che ha gestito il progetto per PTV, afferma: “Abbiamo utilizzato strumenti software specifici per esaminare l’impatto delle misure di riduzione della congestione sulle sei città partecipanti al progetto: Budapest, Dublino, Gdynia, Lisbona, Monaco e Sofia. Gli strumenti includevano PTV Vissim per la simulazione del traffico, PTV Viswalk per la simulazione pedonale e PTV Visum per la pianificazione dei trasporti. Gli scenari richiedevano un ulteriore sviluppo del software per simulare realisticamente spazi condivisi e traffico di biciclette, includendo anche sistemi di noleggio. Un’altra attività importante ha compreso lo sviluppo di una procedura di valutazione dell’impatto macroeconomico delle misure sulla camminata e sul ciclismo. Sono stati anche presi in considerazione aspetti multimodali. Abbiamo adattato questa procedura alle esigenze delle città partner. ”

La città di Lisbona è un eccellente esempio degli effetti positivi delle soluzioni di traffico intelligenti. La capitale portoghese, con le sue strette strade storiche, offre poco spazio per il traffico pedonale. I marciapiedi stretti sono particolarmente problematici, specialmente per le persone con carrozzine o ausili per la deambulazione.

Nell’ambito del progetto FLOW, Lisbona ha modellato e analizzato diverse misure e il loro impatto: fasi semaforiche verdi più lunghe per pedoni, sottopassi e viadotti sostituiti da attraversamenti stradali e più spazio per i pedoni allargando marciapiedi o creando strade esclusivamente per pedoni e ciclisti. Il progetto è ancora un “work in progress”, ma sulla base dei risultati delle animazioni 3D in PTV Vissim sono già state messe in atto ben trenta misure diverse per migliorare il traffico pedonale a Lisbona. La rete complessiva è notevolmente migliorata in termini di sicurezza stradale, accessibilità, praticità e attrattività dei percorsi. Questi sono prerequisiti importanti per convincere ancora più persone a camminare.

Nel 2011 la Bolivia ha introdotto la Giornata nazionale dei pedoni e dei ciclisti per la protezione della Madre Terra che si tiene la prima domenica di settembre: con poche eccezioni, non ci sono veicoli motorizzati sulle strade per diverse ore durante questo giorno. La Giornata nazionale dei pedoni si celebra ogni anno in Indonesia il 22 gennaio. Nel 2019, la California ha designato settembre come mese ufficiale per la sicurezza dei pedoni. Forse presto in ogni paese ci sarà una giornata internazionale per i pedoni, che trasformerà le strade in luoghi in cui giocare e passeggiare.

Le città devono offrire percorsi ben progettati e sicuri per i pedoni, e c’è bisogno di molti più pedoni per poter contenere i problemi ambientali delle città. Un miglioramento delle aree pedonali risulterebbe in una situazione vantaggiosa per tutti i soggetti coinvolti.

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